Ora puoi riscattare i buchi contributivi
La legge di bilancio 2024 ha reintrodotto la “pace contributiva”, una forma di riscatto di periodi scoperti.
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di Elisa Lupo
Consulente del lavoro da più di 15 anni, ideatrice, autrice e voce di Previdenti, e IO Lavoro.
La legge di bilancio 2024 ha reintrodotto la “pace contributiva”, una forma di riscatto di periodi scoperti. Può tornare utile per chi ha interrotto la carriera lavorativa per uno o più periodi di tempo, e desidera colmare quei “buchi” per raggiungere prima i requisiti per la pensione. Sarà possibile utilizzare questa opzione nel biennio 2024-2025, non si tratta di una misura strutturale. Questo strumento era stato già presente nel nostro ordinamento tra il 2019 e il 2021.
Fino a un massimo di 5 anni
La pace contributiva permette di riscattare periodi compresi tra il primo e l’ultimo contributo accreditato in estratto conto, che non siano già coperti da contribuzione. Si possono riscattare fino ad un massimo di 5 anni anche non continuativi, quindi anche chi ha accumulato più “pause” durante la carriera, può rimediare. Se i buchi nell’estratto conto dell’Inps sono coperti in altre casse non sarà necessario riscattare i periodi perché tramite il cumulo l’anzianità contributiva sarà considerata nel suo totale, senza alcun onere.
Chi può richiederla
La domanda può essere presentata soltanto da chi non ha versato contributi prima del 1 Gennaio 1996. ATTENZIONE: se dopo esserti avvalso della pace contributiva, decidi di riscattare i periodi di studio o di leva, devi fare attenzione che questi ultimi non siano precedenti al 1996. Se commetti questo errore, l’Inps annullerebbe la pace contributiva, restituendoti quanto pagato senza interessi. In pratica, le due cose (riscatto della laurea o della leva e riscatto dei buchi contributivi) possono convivere solo se gli anni di studio o di leva sono successivi al 1996. Anche gli eredi del defunto possono presentare domanda al fine di perfezionare i requisiti per una pensione di reversibilità.
Quanto costa
L’onere sarà pari al 33% della retribuzione imponibile degli ultimi 12 mesi antecedenti la domanda per ogni anno da riscattare. È possibile rateizzare la somma fino a 120 rate, ma l’importo deve essere interamente pagato prima dell’accesso a pensione. Un conto di massima si può fare scaricando l’estratto contributivo dove si trova la retribuzione imponibile anno per anno.
A chi rivolgersi
È possibile coprire solo buchi presenti nelle gestioni dell’Inps, la norma non è valida per le casse professionali o per altri enti.
Il beneficio fiscale
Vale la pena ricordare che l’onere da riscatto (pace contributiva, riscatto laurea etc..) è deducibile dal reddito quindi riduce la base imponibile su cui viene calcolato l’Irpef.