E tu sai quant’è la tua Ral?

Pochissimi sanno a quanto ammonta la loro Ral. Questa asimmetria informativa crea uno svantaggio negoziale in fase di colloquio per una nuova posizione lavorativa. Vediamo insieme di fare chiarezza e di colmare questo gap informativo.

Tempo di lettura: 2 minuti

Elisa Lupo
Elisa Lupo

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Consulente del lavoro da più di 15 anni, ideatrice, autrice e voce di Previdenti, il primo podcast che spiega in modo facilmente fruibile il mondo della pensione.

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Foto di Nguyen Thu Hoai

RAL è l’acronimo di Retribuzione Annua Lorda, cioè la somma degli stipendi lordi che si percepisce nell’anno. Non rientrano quindi le voci variabili che eventualmente vanno specificate separatamente. Molto spesso si è convinti che la retribuzione che percepiamo è l’insieme dei bonifici che arrivano sul nostro conto corrente; questo non è vero. L’ammontare dello stipendio lordo mensile si trova in alto a destra nella busta paga; prendi quel dato e moltiplicalo per tutte le mensilità previste dal ccnl applicato al tuo rapporto di lavoro e otterrai la tua Ral.

È fondamentale utilizzare la Ral come base per le contrattazione quando si cerca un nuovo lavoro, perché è quella la reale retribuzione che il dipendente percepisce. Utilizzare come base per la contrattazione gli stipendi netti porta il dipendente a stare nella negoziazione in una situazione di svantaggio per 2 motivi:

  1. la retribuzione netta è soggetta a molteplici oscillazioni

Il datore di lavoro eroga la retribuzione lorda e poi sottrae per conto dell’Inps e dell’Agenzia delle Entrate i contributi e le tasse che il dipendente altrimenti dovrebbe pagare autonomamente. Se incentriamo la contrattazione sulla retribuzione netta, il futuro datore di lavoro potrebbe decidere di raggiungere quella somma con voci variabili della retribuzione e modificabili a sua discrezione. L’obiettivo della contrattazione, invece, è avere un’offerta non soggetta a oscillazioni.

  1. la retribuzione netta risente della situazione familiare e soggettiva del dipendente che potrebbe mutare nel tempo

La situazione familiare e soggettiva del dipendente potrebbe prevedere degli sconti d’imposta. È chiaro che in presenza di questi sconti per raggiungere un certo netto servirà una retribuzione lorda inferiore. Queste agevolazioni, invece, sono pensate per dare un sostegno aggiuntivo al dipendente e non uno sconto al datore di lavoro.

Prima di affrontare un colloquio di lavoro, prendi la tua ultima busta paga e verifica il tuo stipendio lordo mensile, avrai così il dato aggiornato, saprai perfettamente da che base negoziale partire e potrai aver chiaro quale potrebbe essere per te una buona offerta.

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