Come funziona la regola 50-30-20 (e come renderla efficace)
La regola 50 -30-20 è forse la più conosciuta strategia di budgeting al mondo. Semplice e immediata, si basa su una suddivisione matematica delle entrate, e su pochi ma fondamentali passaggi. Seguirli alla lettera, però, non sempre garantisce il successo, perché la realtà è molto più variegata e mobile rispetto alla teoria. In questo articolo spieghiamo trucchi e segreti per applicare il metodo senza che diventi una prigione, grazie al “metodo Rame”.
Tempo di lettura: 10 minuti

di Giorgia Nardelli
Giornalista esperta di diritti dei consumatori e finanza personale.

- Cos'è il metodo 50-30-20
- Come si arriva all'obiettivo: il monitoraggio delle spese
- La definizione di obiettivi di risparmio
- Dalla teoria alla pratica: il tool di Rame per fare il budget con il metodo 50-30-20
- La fase 2: il piano di risparmio
- Evitare il fallimento: quando e come ricalibrare le percentuali
- Come ottimizzare i cambiamenti
- Consigli per tenere il timone: Il check periodico
- Rendi “plastico” il tuo obiettivo
- Il trucco per non “soffrire”: automatizza i processi
Quando si parla di budget e bilanci familiari, è impossibile non citare la regola del 50-30-20. La strategia di risparmio ideata dall’economista e senatrice statunitense Elizabeth Warren è talmente immediata e di facile comprensione da essere diventata in pochi anni popolare in tutto il globo. Di cosa si tratta, i più lo sanno già: è un metodo di budgeting semplice e piuttosto schematico, che aiuta a gestire le finanze personali in modo ragionevole, senza correre il rischio di indebitarsi o non riuscire a fare fronte agli imprevisti. Seguire il metodo alla lettera non è però sufficiente per ottenere i risultati sperati. Ecco allora che con gli esperti di Rame abbiamo messo insieme una serie di suggerimenti per renderlo realmente efficace.
Cos’è il metodo 50-30-20
La regola 50-30-20 è una strategia di distribuzione delle risorse basata su una basica suddivisione del reddito mensile. Secondo questo schema, il 50% di ciò che entra andrebbe usato per le necessità; il 30% per i desideri, e per cioè tutto ciò che serve a soddisfare le nostre esigenze non primarie, ma che in qualche modo dovrebbero contribuire a una buona qualità della vita, come uscite con gli amici, abbigliamento, viaggi, intrattenimento, ecc. Infine, il 20% andrebbe destinato a pagare eventuali debiti, creare una riserva di emergenza, e investire.
Poniamo quindi che il nostro reddito netto sia di 2.000 euro al mese. Di questi, non più di 1.000 euro dovrebbero servire a pagare mutuo/affitto, bollette, Rc auto e tutto quanto ci è necessario per vivere o lavorare; il budget per le spese voluttuarie dovrebbe invece ammontare a circa 600 euro; gli ultimi 400 euro andrebbero infine suddivisi tra eventuali debiti, fondo di emergenza, e una volta coperto questo, accantonamenti e investimenti per altri obiettivi finanziari, ecc.
Perché è utile? Perché questa regola ci costringe innanzitutto a fare i conti, e poi perché sapere di dover rientrare in un range ci costringe a fissare dei paletti e a controllare se stiamo rispettando i limiti che ci siamo dati.
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Come si arriva all’obiettivo: il monitoraggio delle spese
Sapere dove finiscono i nostri soldi è la conditio sine qua non per impostare un budget quanto più vicino alla realtà. Difatti, la regola 50-30-20 si basa su quattro passaggi essenziali:
- Il controllo del reddito netto (sapere quanto entra ogni mese, in media);
- La catalogazione delle spese (dividere le uscite in capitoli e singole voci consente di individuare subito cattive abitudini e spese eccessive o inutili);
- La divisione tra spese necessarie e voluttuarie.
La definizione di obiettivi di risparmio
Ai tre pilastri, noi di Rame ne aggiungiamo un quarto, che è quello della definizione degli obiettivi di risparmio, che devono essere molto chiari. Pensaci: risparmiare senza sapere un perché non ha mai motivato nessuno, se non chi ama accumulare denaro per il puro gusto vedere i risparmi crescere. Per tenere alta la motivazione e dare un senso alle azioni e ai piccoli e grandi sacrifici, è fondamentale invece avere ben chiari i propri obiettivi finanziari, che possono andare dal ripiano dei debiti al risparmio per pagare la vacanza o l’anticipo di una casa. Il modo giusto per chiarirsi le idee è stilare un elenco dei propri “goals”, e poiché questi possono essere più d’uno, e non sempre possono essere perseguiti in contemporanea, lo step immediatamente successivo è assegnare a ciascuno di essi delle priorità.
In linea di massima, l’elenco andrebbe stilato seguendo queste indicazioni:
- Fondo di emergenza;
- Rimborso del debito;
- Istruzione o progetti a lunga scadenza per i figli;
- Fondo pensione;
- Altri obiettivi finanziari.
Naturalmente, alcuni obiettivi possono essere perseguiti contemporaneamente. Se, per esempio, destineremo al risparmio 500 euro al mese, 200 potranno essere indirizzati al fondo di emergenza, 150 per ripianare il debito con nostra sorella, e la restante parte per il viaggio studio dei figli.
Dalla teoria alla pratica: il tool di Rame per fare il budget con il metodo 50-30-20
Se già utilizzi app, agende o fogli di calcolo per tenere traccia delle tue entrate e uscite mensili – qui ne consigliamo qualcuna -, calcola le tue entrate medie; poi, a partire dalle uscite, raggruppa le diverse tipologie di spesa dividendole tra necessarie e voluttuarie, e calcola per ciascuna di esse le percentuali sulle entrate. In caso contrario puoi iniziare a catalogare il tutto da subito e tirare le somme dopo uno o due mesi.
Potrai indicare tutti i dati, inserendo i valori nelle diverse caselle, e capire come muoverti per avvicinarti alle percentuali desiderate. Avere una panoramica chiara delle tue spese è utilissimo, perché ti permette di capire con uno sguardo dove intervenire. Se per esempio incassi 1.800 euro mensili, sai già che le tue uscite fisse non dovrebbero superare nello stesso periodo i 900 euro, e che la somma dedicata al ripiano dei debiti dovrebbe aggirarsi intorno ai 360 euro: se è di appena 100 euro è il segnale che bisogna agire.
Scarica il calcolatore 50-30-20 di Rame
Abbiamo elaborato un foglio excel che ti aiuta a calcolare come distribuisci le spese in base alla regola Warren.
La fase 2: il piano di risparmio
Una volta compilato il foglio di calcolo o l’elenco delle uscite, il passo successivo è cercare una strategia per avvicinarsi agli obiettivi indicati dal metodo 50-30-20. Se per esempio ci rendiamo conto che le spese fisse o quelle per beni e servizi non necessari sono troppo più alte del dovuto, o che non destiniamo quasi nulla a risparmi/investimenti, dovremmo importare un piano di risparmio. Attenzione, però: risparmiare non vuol dire semplicemente tagliare a pioggia su tutte le spese considerate superflue.
È certamente un criterio, ma procedere eliminando senza distinzione tutto ciò che ci dà gioia e magari riempie le nostre giornate, potrebbe con il tempo affievolire la nostra motivazione, con il rischio di induirci a gettare la spugna prima di avere raggiunto qualunque risultato. L’idea vincente sta nell’analizzare una a una le singole voci: se per le necessarie è sufficiente riflettere se e come ridurre o tagliare, per le voluttuarie è importante distinguere ciò che davvero ci procura benessere e soddisfazione da ciò che invece è spesso dettato da un impulso momentaneo o da altre motivazioni, e fa di quell’uscita una spesa di cui pentirsi. È quello che noi chiamiamo il “metodo Rame”, e che spieghiamo qui.
Evitare il fallimento: quando e come ricalibrare le percentuali
Nonostante il successo planetario, negli anni sono state moltissime le critiche mosse alla regola 50-30-20, specie tra gli economisti ed esperti di finanza personale. La ragione è piuttosto semplice: chi vive la vita reale sa che le percentuali “imposte” dalla regola non possono calzare a pennello in ogni situazione. Chi abita in città come Milano e non ha stipendi da Paperone, per esempio, sa bene che spesso 1.000 euro possono non essere sufficienti a coprire le spese fisse di un budget, specie se di mezzo ci sono i figli.
Per evitare di scoraggiarti dopo poco, o di non provarci nemmeno, allora, puoi cercare di adattare le percentuali alla singola situazione. Il 50% può diventare 60% e il 20% scendere a 15%-10%. Per capire come modulare i numeri è sufficiente usare il tool che abbiamo messo a disposizione e mettere i numeri a confronto. Partire, anche se con percentuali più “comode”, costituisce già un primo, importante passo verso la gestione delle proprie finanze, per ricalibrarsi c’è sempre tempo.
Come ottimizzare i cambiamenti
Un altro piccolo segreto per far funzionare la strategia delle percentuali è l’elasticità, e cioè la capacità di riadattare la formula ogni qualvolta il nostro equilibrio viene stravolto da un mutamento in positivo e in negativo. Questo significa non solo intervenire con dei correttivi se durante un mese, per esempio, le entrate diminuiscono o c’è una spesa non programmata, ma anche massimizzare le entrate extra per trarne il maggior vantaggio possibile.
Che succede, per esempio, se ci si ritrova di fronte a un introito imprevisto, come un bonus, un premio di produttività, un regalo in denaro, un’eredità, o una vincita al gioco? In condizioni “normali” la tendenza sarebbe quella di spendere l’intera somma in beni extra, e può essere anche una decisione opportuna, se per esempio si stava accantonando del denaro per un determinato obiettivo, o se c’è un viaggio, un acquisto o un’esperienza che desideravamo fare da una vita.
Vale la pena considerare, però, che l’entrata extra può essere destinata interamente al pagamento di un debito, e sollevarci di una rata che appesantisce il nostro bilancio – guarda qui quando conviene -, oppure suddivisa in più parti. La regola aurea prevederebbe che un 70% andasse a colmare il fondo di emergenza o essere destinato a uno o più obiettivi finanziari, il restante 30% alle spese voluttuarie, per concederci qualche lusso o piacere.
Consigli per tenere il timone: Il check periodico
Se è vero, come abbiamo appena scritto, che ci sono situazioni che richiedono correttivi, anche provvisori, è altrettanto vero che le cose possono cambiare lentamente nel tempo, in maniera a volte impercettibile. È la ragione per cui è sempre indicato darsi un appuntamento periodico con il proprio budget, rivedendo destinazioni e obiettivi. Un esempio? Se stavi pensando di pagare a tua figlia una vacanza studio, un aumento di stipendio può essere destinato momentaneamente a raggiungere quell’obiettivo, e una volta arrivati al traguardo, puoi decidere di ripartire la somma nelle diverse aree.
Per non perdere la bussola, ogni sei mesi/ un anno puoi darti un appuntamento, prendere carta e penna, e rispondere a domande come: cosa è cambiato nelle mie entrate? Il livello medio dei prezzi dei beni di consumo o dei servizi che utilizzo è aumentato? Le mie piccole spese extra stanno crescendo? Perché? Sono cambiate le mie esigenze? Posso rivedere le uscite per i miei desideri?
Sulla base delle risposte puoi muoverti all’interno del tuo schema finanziario modulando le risposte nel modo che ritieni più opportuno. Per esempio, se hai preso da poco con te un animale domestico e sai che nei primi mesi le spese lieviteranno, puoi modificare la voce delle uscite o rinunciare momentaneamente a qualche spesa extra. L’importante è che sia tu a governare i processi, e non viceversa.
Rendi “plastico” il tuo obiettivo
Abbiamo fino ad adesso parlato di obiettivi finanziari, il motore che ti spinge a impostare un budget con il metodo 50-30-20, e a rispettarlo. Perché sia effettivamente così, dovrai cercare di tenere alta la motivazione. Raggiungere uno scopo implica sempre uno sforzo, e spesso una serie di rinunce, ed è proprio la motivazione a sostenere questo tipo di comportamento nel tempo. Come? Rendendo quegli obiettivi quanto più vicini e “plastici” possibile, per dare senso ai tuoi piccoli sacrifici quotidiani, dando un nome e un’immagine a quell’obiettivo. La psicologia ci dice che quando visualizziamo un’immagine, il nostro cervello produce una risposta analoga a quella che proviamo quando quell’esperienza la viviamo realmente, e questa modalità di sperimentare la realtà ci dà una piccola dose di gratificazione che ci spinge a tenere duro.
Nella pratica basta qualche piccolo accorgimento, che aiuterà la tua mente percepire gliobiettivi più concreti e reali. Un esempio? Prova a ribattezzare la voce dei soldi accantonati per la pensione, con frasi come “fondo per il benessere futuro”. Se l’obiettivo è una vacanza, rinomina il salvadanaio in cui stai accantonando il denaro con la voce della destinazione, e aggiungi una fotografia, è tutta benzina per stimolarti a continuare.
Il trucco per non “soffrire”: automatizza i processi
Spostare fisicamente i soldi dal proprio conto per versarli altrove è un’azione in più da compiere, e per di più abbastanza “dolorosa”, specie se nell’immediato non si ottiene nulla in cambio. Ecco perché uno dei trucchi più efficaci per garantire che il 20% o giù di lì delle tue entrate venga destinato ogni mese ai risparmi, è automatizzare il processo. Molti istituti bancari offrono la possibilità di impostare bonifici automatici verso un conto di risparmio, anche i fondi pensione e più in generale gli strumenti di investimento prevedono questa possibilità. Ricorrendo a questo stratagemma non dovrai ricordarti di risparmiare o preoccuparti di spendere quella parte del reddito. Impostare il “pilota automatico” è necessario per mantenere la disciplina senza sforzi eccessivi e senza pensarci troppo, anche quando hai la tentazione di saltare un mese.
Se non l’hai ancora fatto, scarica il calcolatore 50-30-20 di Rame!