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di Rame

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Rame Episodio 107

Il denaro non è più la mia unica ancora di salvezza

12 minuti

Marina Mangiat ha 36 anni, viene da Como e oggi sta costruendo una nuova vita come insegnante di yoga e consulente di design. Cresciuta in una famiglia agiata, ha sempre avuto un profondo rispetto per il denaro.

Dopo il diploma, lascia Como per seguire la sua vena creativa e si iscrive al Politecnico di Milano, dove studia Design della Comunicazione. Appena laureata, trova subito un impiego. Per Marina, guadagnare non è solo una necessità pratica, ma un modo per affermare la propria libertà personale: «Quando sono diventata indipendente, per me ha significato non dover più giustificare a nessuno come volevo usare i miei soldi».

Dopo la prima esperienza lavorativa a Milano, si trasferisce in Svizzera, dove guadagna 48mila euro all’anno. Questa nuova disponibilità economica le permette di fare un ulteriore passo avanti, dandole il potere di non dover scendere a compromessi, neppure con gli amici.

Dopo due anni in Svizzera, Marina si rende conto che, sebbene il denaro le garantisca sicurezza, autonomia e potere, la sua vita si è trasformata in una prigione di infelicità: «Avevo un lavoro a tempo indeterminato, un buon stipendio e un appartamento tutto mio, sembrava tutto perfetto, eppure sentivo che la mia vita si era bloccata».

Così, decide di lasciare la Svizzera e accetta un’offerta da un’azienda tedesca, trasferendosi a Monaco di Baviera. Qui fa carriera, cambia tre lavori e arriva a guadagnare 64mila euro all’anno. A Monaco, dove già vede il denaro come fonte di benessere, impara anche a chiedere aumenti con sicurezza.

Dopo cinque anni, la sua azienda si fonde con una società francese e offre ai dipendenti la possibilità di lavorare da remoto. Marina torna così in Italia, ma l’azienda inizia a mostrare segnali di difficoltà. Abituata a essere assertiva sul piano finanziario, si vede però rifiutare la richiesta di un aumento. «Il mio stipendio era fermo al 2020 e in Germania questo è impensabile: lì è normale avere un aumento annuale. Ero frustrata, non solo economicamente».

Questa frustrazione però non riguarda solo il denaro. Da tempo Marina si interessa anche agli aspetti più spirituali della vita e si sta formando come insegnante di yoga. Ma il suo buon stipendio è diventato una gabbia fatta di sicurezza e orgoglio da cui fatica a liberarsi. Alla fine, la svolta arriva dall’esterno: è l’azienda a decidere per lei e Marina viene licenziata.

Da quel momento sceglie di mettersi in proprio, alternando progetti di design all’attività di insegnante di yoga. Ha messo da parte 30.000 euro e può contare su una buona Naspi. Tuttavia, l’idea del denaro come unica fonte di sicurezza non si dissolve da un giorno all’altro: «Ci sono ancora momenti in cui il panico mi assale e penso: e se non riesco a far decollare il lavoro, cosa faccio?».

Oggi, mentre il suo rapporto con il denaro si trasforma, Marina si concede una libertà che un tempo sembrava impossibile: lasciare andare un po’ la sicurezza economica per aprirsi al caso e alle opportunità.