Lidia Vitale: «Anche quando ero poverissima, la mia visione ha creato l’abbondanza»

Lidia Vitale cresce ascoltando suo padre e suo zio litigarsi un’eredità che sarebbe arrivata 30 anni dopo. Da ragazzina vuole fare l’attrice e prende lezioni grazie ai soldi passati sottobanco dai nonni. Nessuno, in casa sua, avrebbe mai investito in una passione. «Guadagnare facendo ciò che ti piace era il demonio. E invece è molto più facile, perché sei più disposto a fare sforzi, a impegnarti, a investire». Lidia arriva al successo. Recita ne La meglio gioventù e in Suburra. Viene diretta da Sergio Castellitto, Marco Bellocchio, Paolo Genovesi… Eppure, crescendo, rifugge completamente l’argomento soldi, finendo per sentirsi a casa nella tragedia economica, che sembra non abbandonarla mai.

Un giorno frequenta un corso online di educazione finanziaria e qualcosa inizia a cambiare. Lidia scopre che i desideri hanno un potere molto più grande dei soldi in sé. «Io li esprimo, li visualizzo e lascio all'universo la possibilità di manifestare la modalità in cui si realizzeranno». Impara anche a discernere i bisogni indotti dal sistema capitalistico e quelli invece autentici. Soprattutto, impara a mettere in movimento il denaro: «I soldi ci servono per attivare la nostra creatività per un mondo migliore. Sono energia che va messa in circolo». Così, anche nei momenti più difficili come la pandemia, Lidia continua a donare il 5% di tutto ciò che guadagna. Oggi ha ben chiaro in testa il suo obiettivo. Vuole diventare la prima attrice produttrice italiana. E si appresta a produrre il suo primo cortometraggio. «Io ho il potere della visione. Questo non me lo può rubare nessuno. Ci sono stati momenti in cui ero poverissima, ma la mia visione ha creato l'abbondanza».


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