L’eredità nascosta che mi ha lasciato mio padre

La storia di Valeria Fioretta

Valeria Fioretta è una figlia finanziariamente educata. Suo padre parla liberamente di soldi in casa, la porta fin da bambina alle case d’asta e la fa stare a tavola in mezzo a persone che parlano di soldi, investimenti, aste, pignoramenti. Con l’esempio, e anche con le parole, le trasmette il piacere di maneggiare il denaro e di fargli fare ciò che vogliamo noi, di goderselo e trattarlo con rispetto. Per lungo tempo, Valeria non riconosce le lezioni apprese da suo padre, hanno un rapporto sanguigno e trascorre gli ultimi anni sottilmente arrabbiata con lui. Dopo la sua morte, però, si riscopre intenta a comporre un puzzle segreto: l’eredità che lui le ha lasciato, che non è tanto il denaro, quanto un certo modo di parlare e di pensare il denaro. Dalla consapevolezza quotidiana di come viene speso, al pensiero costante sul futuro. Quella che ci racconta Valeria, insomma, è la storia di una riconciliazione tardiva. Di un dialogo intimo e quotidiano che continua, sfidando la morte, proprio attorno al tema dei soldi.


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La mancanza di soldi mi costringeva dentro un eterno presente

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Mi pento solo dei soldi che ho sperperato…