Io, orfana di genitori vivi, non riesco a spendere neanche un euro per me

La storia di Martina Morando

Martina ha 31 anni, è cresciuta in provincia di Milano e da quattro anni vive in Germania. Proviene da una famiglia benestante. I soldi c’erano e lei lo sapeva. Ma mai per soddisfare i suoi bisogni. Martina cresce in un contesto di privazione economica che nasconde una privazione ancora più grave, quella affettiva. Fin da quando è molto giovane, lavora per pagarsi i bisogni di prima necessità. Quando il padre finisce in carcere, il peso psicologico diventa talmente grande che non riesce a concentrarsi sugli studi, e decide di lasciare la facoltà. «Non essere riuscita a laurearmi ha rappresentato per me un grosso dolore perché tutti gli altri sono andati avanti, mentre io son rimasta indietro». Per tagliare il cordone ombelicale con la famiglia lascia l’Italia e riparte da zero, accettando qualsiasi lavoro pur di sopravvivere; ma le sue esperienze le hanno provocato un trauma nella reazione con i soldi, a tal punto che non riesce a spendere neanche un euro per se stessa. «Io mi sento orfana di genitori vivi perché non ho mai avuto supporto dalla mia famiglia. So che, il giorno in cui mi succede qualcosa, devo contare solo sulle mie forze. E per questo, non posso permettermi di esagerare». Ora, però, vuole andare avanti. Si è rimessa a studiare e sta provando a credere nuovamente in un’idea di famiglia.


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