La mia piccola battaglia quotidiana per essere pagata il giusto
Fabiana Andreani ha 41 anni, vive a Milano e con il nickname di @fabianamanager parla di curriculum e opportunità lavorative su Instagram e Tik Tok. Figlia di due artigiani, Fabiana cresce in una cittadina di 5000 abitanti in provincia di Perugia e nel momento di scegliere l’università, si iscrive a una facoltà capace di portarla lontano dal suo piccolo mondo: comunicazione internazionale. Dopo un dottorato di ricerca a Napoli e numerosi viaggi di studio in Giappone, si trasferisce per amore a Milano, dove trova lavoro nel mondo editoriale. Ed è lì che, per la prima volta, si accorge di quanto sia importante essere pagata il giusto e vedere una correlazione tra il proprio impegno e la ricompensa economica. «L’aumento di stipendio era diventato qualcosa di basilare. Il fatto di portare dei risultati e non avere nulla in cambio non mi andava più bene». La consapevolezza del valore del suo lavoro diventa una piccola battaglia quotidiana. Che la porta a dimettersi e a diventare una libera professionista. Ma anche a scoprire il costo che ogni donna paga per il sol fatto di appartenere al suo genere. «Come donna non devo avere sbavature perché se no iniziano subito a dirti qualcosa di male e gli insulti cadono sempre sul lato fisico».