Ci voleva un mutuo a 40 anni per farmi “rappacificare” col privilegio

La storia di Lorenza

Lorenza nasce a Genova in una famiglia benestante che vive nel culto del risparmio. Potrebbero viaggiare e godersi la vita, ma meglio non farlo, perché non si sa mai cosa riserva il futuro. Quando si tratta di farla studiare all’estero o in un’università privata, i suoi genitori non badano a spese, ma per loro stessi non comprano niente. Nel tentativo di prendere le distanze da questo modello, Lorenza si regala bellezza, osa godere, viaggia. La casa di 40 metri quadri che le hanno comprato i genitori è il paracadute mentale per lasciare lavori che non la rappresentano, prendere strade incerte, sperimentare. Ma la consapevolezza di potersi permettere tutto ciò solo grazie ai sacrifici fatti dai suoi, un giorno le presenta il conto. Decide così, a 40 anni, di acquistare una casa con una stanza in più, stipulando un mutuo e lo fa in concomitanza con un nuovo cambio di lavoro. Inizia per lei una nuova stagione della vita, scandita da un file excel con entrate e uscite, spese fisse e straordinarie. Ogni tanto si chiede perché si sia andata a mettere in questa situazione di fatica e di contenimento dei piaceri. «Forse l’ho fatto anche per dimostrarmi che, nonostante io abbia sempre avuto le spalle coperte, ce la posso fare anche da sola».


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Claudia De Lillo: «La fatica di chiedere i soldi»

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La Partita Iva mi ha fatto capire che il mio era un lavoro, non un passatempo