Carte di credito all’estero, chi ti fa risparmiare sui pagamenti
Un prelievo di contante all’estero? Può costare 3 euro a operazione, più la commissione in percentuale. Per i pagamenti con carta, invece, c’è da calcolare il tasso di cambio più la fee della banca. Secondo una recente rilevazione, l’istituto può arrivare a chiedere fino al 3 per cento per ogni pagamento. Ci sono però degli accorgimenti per risparmiare, e carte a condizioni molto più vantaggiose. Vediamo quali sono e in che casi conviene richiederle.
Tempo di lettura: 10 minuti

di Giorgia Nardelli
Giornalista esperta di diritti dei consumatori e finanza personale.

- Cos’è l’area Sepa e perché è a “zero spese”
- Cosa succede se pago con la carta di credito all’estero
- Come conviene pagare all’estero: più acquisti, meno prelievi
- In che valuta pagare all’estero con carta di credito
- Dotarsi di una nuova carta, quanto costa e quanto si risparmia
- Cosa tenere in considerazione
- Come capire quando conviene
- Le carte di credito più convenienti all’estero
- N26
- Carta You di Advanzia
- Carta Hype
- Carta Revolut
- Carta Bunq
- Carta Wise
Contanti o carta di credito all’estero? La seconda, naturalmente. Impensabile, oggi che ci siamo disabituati al cash, partire in viaggio con malloppi di banconote in valuta straniera. Gli acquisti si fanno con carta, e all’occorrenza si preleva denaro sul posto. Se siamo in area “extra euro”, però, queste comodità si pagano. Le commissioni delle banche sui pagamenti in valuta straniera e sui prelievi dall’altra parte del mondo possono pesare, specie se le transazioni sono numerose, gli importi alti, o se il viaggio è particolarmente lungo.
A incidere sono infatti il tasso di cambio applicato – spesso quello del circuito su cui “viaggia” la carta di pagamento, per esempio Via o Mastercard – e la commissione della banca che l’ha emessa. L’indagine dell’Osservatorio Segugio.it, che ha analizzato tariffe di 54 carte di 23 istituti bancari, tra carte di debito, credito e prepagate, calcola che la maggiorazione media sulle transazioni in moneta estera è dell’1,75%, e arriva in alcuni casi anche al 3%, a seconda del tipo di carta.
Cos’è l’area Sepa e perché è a “zero spese”
Il problema, lo specifichiamo, si pone per chi viaggia fuori dall’area Sepa (Single Euro Payments Area), ossia l’area unica di pagamenti in Europa. Oltre agli stati membri dell’Unione Europea vi fanno parte quelli aderenti allo Spazio economico europeo, e cioè Islanda, Norvegia e Liechtenstein, ma anche Svizzera, Principato di Monaco, San Marino, Guernsay, Jersey, Isola di Man, il Principato di Andorra e Città del Vaticano.
Chi si muove in quest’area può utilizzare la carta di credito senza commissioni. Per i prelievi da sportelli di altre banche, invece, dipende da cosa prevedono le condizioni della propria banca. Spesso la maggiorazione è di 2-3 euro circa per operazione.
Cosa succede se pago con la carta di credito all’estero
Diverso, abbiamo visto, è il caso in cui ci si trovi fuori dall’area unica dei pagamenti, dove sono previste appunto tasso di cambio e commissioni. «Per evitare sorprese, il primo consiglio è di andare nella propria banca e chiedere se la carta è abilitata per essere utilizzata fuori dall’Italia, e che tipo di fee sono previste sui pagamenti e sui prelievi esteri, con precisione, per poter fare due calcoli», spiega Mariangela Ghergo, presidente di Federconsumatori Puglia. È importante avere risposte dettagliate e precise: in alcuni casi, per esempio, alle normali maggiorazioni si possono aggiungere spese aggiuntive per le operazioni effettuate nel weekend.
Un altro suggerimento non secondario è di verificare che il circuito della propria carta sia accettato nel Paese di destinazione. «In alcuni casi sarà necessario abilitare la carta per quella specifica destinazione, operazione che può essere fatta con il supporto dell’istituto di credito o, in alcuni casi, tramite l’app di Home banking», aggiungono da Facile.it. Infine, meglio conoscere i limiti giornalieri o mensili di spesa o di prelievo. «Normalmente, carte di debito e prepagate possono avere massimali più contenuti », continuano dal portale di comparazione.
Come conviene pagare all’estero: più acquisti, meno prelievi
Oltre a portare in Italia un po’ di contanti, meglio tenere a mente una regola d’oro: pagare con la carta è generalmente meno oneroso che prelevare contanti in valuta estera. Non solo. Se il cash è l’unico mezzo con cui pagare, limitate il numero di prelievi. «In alcuni casi l’importo addebitato dall’istituto di credito è fisso, quindi fate bene i calcoli », spiegano da Facile.it.
«Se poi c’è da scegliere tra carta di credito, debito o prepagata, è bene sapere che in linea generale, le carte di credito hanno commissioni più elevate rispetto alle altre, si aggirano intorno al 4%. Oltre a queste bisogna poi aggiungere l’eventuale sovrapprezzo per operazioni effettuate con una valuta diversa dall’euro. Una cosa che non tutti sanno, è che quando prelevo con una carta italiana a un Atm straniero, pagherò non solo le commissioni previste dalla mia banca, ma anche quelle dell’istituto da cui sto prelevando», aggiunge Mariangela Ghergo.
In che valuta pagare all’estero con carta di credito
Altro must da non dimenticare: mentre pagate in negozio potrebbero chiedervi se preferite l’euro o la valuta locale. Scegliete la prima opzione, come spiegano da Facile.it: «Indipendentemente che si tratti di prelievo o pagamento tramite Pos, se vi trovate all’interno di un Paese extra-euro, richiesto il consiglio è di fare l’operazione in valuta locale anziché nella propria moneta; questo spesso consente di ottenere migliori condizioni di cambio valuta, evitando addebiti troppo onerosi».
Dotarsi di una nuova carta, quanto costa e quanto si risparmia
Veniamo ora allo strumento di pagamento. Dopo esservi informati sulle condizioni applicate dalla vostra banca per pagamenti e prelievi, potreste realizzare che le commissioni sono troppo alte. «Un’alternativa, se la permanenza è lunga, potrebbe essere quella di acquistare nel paese di destinazione di una carta ricaricabile in valuta locale, da caricare a inizio vacanza con la cifra desiderata, il costo è di 20-30 euro a seconda del Paese, ma non si pagano commissioni», spiega Ghergo.
D’altra parte, qui in Italia, alcune banche digitali e diverse fintech offrono carte che permettono, se non di azzerare, di ridurre al minimo la spesa in commissioni. Ma conviene comprare una prepagata o aprire un nuovo conto solo per tagliare questa voce di spesa vacanza per qualche settimana? Tutto dipende dai numeri e dall’uso che ne farete.
Cosa tenere in considerazione
«La prima cosa da fare è capire quanto vi costerebbe in vacanza la vostra carta. Numeri alla mano, si calcola il budget complessivo, quanto cioè intendete spendere sul posto, e si fa un calcolo di massima della spesa in commissioni. Generalmente, se si fa un viaggio di una settimana o poco più, se si viaggia con la formula all inclusive non sempre il costo sarà alto», continua l’esperta. A conti fatti, pagare il 4% di commissioni totali su una spesa di 1000 euro, vuol dire spendere 40 euro in più. Una nuova carta, tra canone e altre spese aggiuntive, alla lunga potrebbe diventare un peso, se non la si utilizza.
«Se però si fanno viaggi frequenti all’estero, se la propria banca applica commissioni sopra il 2-3% e maggiori sui prelievi, se l’intenzione è di effettuare numerose transazioni, pagare insomma vitto, alloggio e tutto il resto sul posto, ha senso fare dei calcoli». Quali? Una volta selezionata l’alternativa “low cost” che potrebbe fare a caso vostro, segnate quale sarebbe l’ammontare in commissioni in vacanza, e aggiungete il costo totale del canone della carta, delle spese di attivazione o dell’eventuale conto che andrete ad aprire, ecc. è più oneroso? Lasciate perdere.
Come capire quando conviene
Non è finita qui, però. Se anche nella vita di tutti i giorni vi siete resi conto che avete necessità di un secondo conto, magari per accantonare i soldi delle tasse, o per le spese familiari, (alcuni nuove banche o fintech permettono di aprire conti multipli, ciascuno per uno scopo); oppure se la vostra carta ha dei limiti di spesa e non siete sicuri di farcela, o ancora – altra ipotesi – se l’idea che vi accarezza da un po’ è di cambiare istituto, e volete testare un’alternativa digitale, il viaggio potrebbe diventare l’occasione per aprire un conto low cost o prendere una prepagata.
Inoltre, c’è da ricordare che alcune carte offrono anche servizi gratuiti che vi aiutano ad abbassare il costo totale di un viaggio. Un esempio? La carta You di Advanzia, la carta Premium di Hype e i conti Go e Metal di N26 prevedono un’assicurazione di viaggio gratuita, utile in caso di ritardi dei voli, bagagli smarriti, a volte anche interruzioni del viaggio, o assistenza e spese mediche all’estero. La carte N26 danno accesso a oltre 1300 lounge aeroportuali in tutto il mondo, gratuitamente o a cifre calmierate (a seconda del piano). Insomma, con il canone potreste ripagarvi non solo le fee risparmiate, ma anche qualche servizio aggiuntivo.
Le carte di credito più convenienti all’estero
Per facilitarvi il conto, abbiamo passato in rassegna costi e fee applicati alcune carte di credito e di debito tra le più vantaggiose in fatto di pagamenti all’estero. Ecco le schede.
N26
- Pagamenti in valuta estera: N26 è una carta di debito del circuito Mastercard. Al pagamento applica il tasso di cambio Mastercard, senza commissioni aggiuntive. Questa politica vale per tutte le tipologie di conto, dallo standard (gratuito, con carta di credito virtuale), in su.
- Prelievi Atm: Sono sempre gratuiti e illimitati per i conti Go (9,90 euro al mese di canone) e Metal (16,90 euro) . I clienti Smart (4,90 euro al mese il canone) e Standard (gratuito) pagano una commissione dell’1,7%.
Carta You di Advanzia
- Pagamenti in valuta estera: Carta You è una carta di credito Mastercard Gold, puoi richiederla senza dover aprire un conto. Il canone è gratuito, non prevede commissioni annuali. Per ogni transazione il cliente paga il tasso di cambio applicato da Mastercard nel giorno dell’autorizzazione all’operazione, senza fee aggiuntive.
- Prelievi Atm: Non sono previste commissioni per i prelievi. La banca ha fissato tetti massimi giornalieri (su cui bisogna informarsi) in ogni caso l’importo da prelevare non può superare il saldo disponibile sulla carta del cliente.
Carta Hype
- Pagamento in valuta estera: La carta viene emessa ai correntisti di Hype, a ogni transazione si applica il tasso di cambio del circuito di riferimento (per esempio, Visa o Mastercard), più una commissione che varia a seconda del piano del cliente, e che va da 0 per il conto Premium (9,90 euro al mese il canone), a 1,5% per i conti NEXT e Business (2,90 al mese per entrambi) e 3% per il conto Hype, gratuito.
- Prelievi Atm: Anche in questo caso le commissioni vanno da 0 (Premium, i piano pensato proprio per chi si sposta spesso in giro per il mondo) a 3% (conto Hype).
Carta Revolut
- Pagamenti in valuta estera : Anche per la carta della fintech Revout le commissioni applicate dipendono dal piano scelto dal cliente. Con il piano Standard (gratuito) chi paga in valuta estera deve il tasso cambio interbancario, ma non ha commissioni fino a 1.000 euro al mese. Superata la soglia, e nel week-end viene applicata una fee dell’1%. Il piano Plus (3,99 euro al mese) prevede una commissione dello 0,5% solo dopo i 3.000 euro e nel week-end; per i piani Premium (9,99 euro al mese) Metal (14,99 euro) ed Ultra (45 euro al mese) non ci sono commissioni.
- Prelievi Atm: Gratis fino a 5 prelievi, con un tetto massimo complessivo di 200 euro (l’equivalente in valuta locale), la soglia sale a seconda del piano (Premium: 400 euro euro; Metal: 800 euro; Ultra: 2.000 euro).
Carta Bunq
- Pagamenti in valuta estera: Sulle sue carte, la banca Bunq applica per i pagamenti extra euro il tasso di cambio Mastercard, con un ricarico forfettario dello 0,5% . Per chi ha il piano Free (gratuito) c’è un tetto agli acquisti, dopo i 1.000 euro all’anno la commissione sale all’1,5% dell’importo della transazione.
- Prelievi Atm: Le tariffe variano a seconda del piano scelto, gli utenti del Free pagano 2,99 euro per ogni prelievo (solo presso gli sportelli che supportano Apple o Google Pay, la carta è virtuale); i Bunq Core (canone di 3,99 euro al mese) pagano 0,99 euro per i primi 5 prelievi; chi ha il profilo Bunq Pro ( 9,99 euro mensili) e Bunq Elite (18,99 euro al mese) ha diritto a 6 prelievi gratuiti al mese.
Carta Wise
- Pagamento in valuta estera La carta di debito Wise è emessa dalla fintech omonima, nata per i trasferimenti internazionali, e appartiene al circuito Visa. Se apri il conto Wise (gratuito) puoi richiedere la carta. Quando paghi in valuta estera ti viene applicato il tasso di cambio reale, a cui si aggiunge una commissione che varia a seconda della valuta. La fee media è dello 0,53%, c’è un convertitore di prezzo da cui verificarlo, prima di partire.
- Prelievi Atm Sono previsti 2 prelievi gratuiti fino a 200 euro al mese. Una volta superato il tetto ti vengono addebitati 0,50 euro per prelievo e l’1,75% di commissione su ogni importo prelevato oltre 200 euro.