Caro Rame, ma tu ci credi nella legge di attrazione?

La chiave del successo di questa tecnica è che ci chiede di fare chiarezza riguardo quello che vogliamo, e di farlo scrivendo.

Tempo di lettura: 4 minuti

Stefania Baita
Stefania Baita

di

Life & career coach, esperta di gestione del tempo ed equilibrio vita-lavoro. Su Rame risponde alle vostre domande sui comportamenti legati alla gestione dei soldi.

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Foto di Aaron Burden

Ci credo! Ma fino ad oggi ne ho parlato poco, e solo con persone che mi conoscono bene, e anche loro – quando ne sentono parlare per la prima volta – spalancano gli occhi o nascondono un sorrisetto di stupore. Si stanno chiedendo: come può una persona pratica, razionale e con una laurea in Economia credere alla legge di attrazione?

Cominciamo col chiarire quello che la legge di attrazione NON è:

la legge di attrazione non è un potere magico che si attiva con la sola forza del pensiero, mentre si sta comodamente seduti sul divano a fare binge watching dell’ultima serie di Netflix, con in mano una tazza di cioccolada calda. E la legge di attrazione non è nemmeno un meccanismo che si attiva come se fosse un interruttore, e che consegna il risultato a domicilio come fa Amazon con i nostri pacchi.

E allora che cos’ è?

La Treccani definisce così l’attrazione: “In fisica, la forza che si esercita fra due corpi quando essa sollecita un corpo verso l’altro”. Aggiunge anche che attrazione universale è lo stesso che gravitazione universale, e che quest’ultima è una proprietà fondamentale e caratteristica di tutta la materia.

Quindi, è scientificamente provato che l’attrazione esiste, e il fatto che sia universale significa che non è riservata a pochi fortunati!

Ma perchè ci interessa, visto che qui su Rame parliamo di soldi?

Ho sentito parlare per la prima volta di legge di attrazione legata al mondo del lavoro e dei soldi durante uno dei corsi che ho frequentato all’inizio del mio percorso come coach. Ne parlava una coach americana e – lo ammetto – inizialmente ho pensato fosse “un’americanata”, per dirla con le parole di mia mamma.

Basta davvero concentrarsi su qualcosa per poterlo attrarre? Basta davvero volerlo intensamente per poterlo avere? Lo farebbero tutti se fosse così semplice! Ero perplessa, ma decisa a scoprirne di più. E negli ultimi anni mi sono riconnessa più volte con la legge di attrazione per uscire da un momento di stallo nel mio percorso professionale di lavoratrice autonoma. In particolare, mi sono fatta guidare da un libro che si chiama Attracting perfect customers – The power of strategic synchronicity, una guida pratica all’applicazione della legge dell’attrazione universale, con l’obiettivo di creare connessioni e opportunità con persone che sono per noi “clienti perfetti”. I principi e gli esercizi proposti da questo libro possono essere usati anche per attrarre un’opportunità di lavoro ideale, un’amicizia ideale e – perchè no? – il partner ideale!

La prima chiave del successo di questa tecnica è che ci chiede di fare chiarezza riguardo quello che si vuole, e quindi si vuole attrarre, e di farlo scrivendo. Se invece che limitarci a pensare cominciamo a scrivere, ci troveremo presto davanti alle contraddizioni nascoste dentro ai nostri desideri, e le contraddizioni sono dei blocchi: o ci fermiamo lì, o facciamo qualcosa per risolverle, e questo qualcosa è molto spesso rappresentato da una scelta. E qui il linguaggio comincia a diventarci familiare, così come le difficoltà – una fra tutte, la difficoltà di scegliere.

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