I consigli di Eker per guidare i soldi dove desideriamo

Il monito di T. Harv Eker, scrittore, imprenditore e speaker motivazionale, nel suo bestseller I segreti della mente milionaria – Il gioco interiore della ricchezza va dritto al punto: controllate i soldi o saranno loro a controllare voi. E sappiamo già che la seconda eventualità presenta uno scenario demoralizzante fatto di tumultuosi saliscendi economici in cui il denaro è come un cavallo selvaggio indomabile che ci rende la vita sofferente e a tratti impossibile. Come gestire, quindi, i propri soldi, prendere le redini e guidarli dove desideriamo?

Tempo di lettura: 3 minuti

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Eker svela una tecnica che all’apparenza può risultare semplice ma che in realtà implica un lavoro peculiare e costante di mindset, ovvero di cambiare il punto di vista che abbiamo rispetto ai soldi, iniziare a vederli come uno stimolo che ci spinge a guadagnare di più, risparmiare in modo sapiente, investire, vivere e non sopravvivere.

Il primo grande passo per ottenere una relazione diversa con i soldi è quello di vedere dove vanno a finire, valutare il nostro livello di mal gestione e iniziare a “educarli”. Molti penseranno che sia difficile amministrare qualcosa che si fa fatica ad avere e che ogni mese non sembra altro che dissolversi in rate, spese varie e debiti ma Eker assicura che non importa se al momento disponiamo di una fortuna o non abbiamo quasi nulla, quello che conta è iniziare subito a gestire ciò che si ha, anche fosse una moneta da un euro. Abituarsi ad acquisire la capacità di gestire una piccola somma di denaro ci aiuterà, in seguito, ad avere un approccio più disinvolto con una somma più consistente e così via, perché se entriamo nel “mood” di questo stile di vita, o meglio, di questa nuova visione, tutto sembrerà davvero molto stimolante, come se fosse un divertentissimo gioco.

Per cominciare, Eker consiglia di:

  • Aprire un conto corrente che chiameremo Conto della Libertà Finanziaria dove depositare il 10% di ogni soldo che riceviamo (al netto delle tasse). Il denaro in questo conto sarà utilizzato unicamente per gli investimenti e per l’acquisto o la creazione di fonti di reddito passivo, la gallina dalle uova d’oro della nostra pensione.
  • Destinare un salvadanaio da tenere in casa per la nostra Libertà Finanziaria in cui inserire ogni giorni un po’ di soldi, possono essere 10 euro, 1 euro, 5 euro, un solo centesimo, non è importante la somma ma l’azione quotidiana che diventa buona, proficua abitudine.
  • Aprire un conto che chiameremo il Conto dello Svago. Il suo obiettivo è quello di educarci, cioè di farci fare cose che normalmente non faremmo, come ad esempio comprare il vino migliore, maneggiare una barca per un giorno, dormire una notte in un albergo di lusso. Devono essere azioni inusuali, stravaganti.

A cosa serve tutto ciò?

Eker spiega che la maggior parte di noi riuscirebbe a seguire il progetto del risparmio solo trasgredendolo con un programma di divertimento che possa ricompensarci di tutti gli sforzi fatti. Inoltre il Conto dello Svago serve a rafforzare il nostro muscolo “ricettivo” rendendo la gestione del denaro molto piacevole.

L’autore consiglia poi di aprire altri quattro conti così suddivisi:

  • un conto di risparmio a lungo termine per le spese, su cui destinare il 10%.
  • un conto per la nostra formazione su cui destinare il 10%.
  • un conto per le nostre necessità su cui destinare il 50%.
  • un conto per le donazioni su cui destinare il 10% (una delle ricchezze principali del denaro, guadagnarlo per dare il nostro contributo al mondo e renderlo migliore).

Eker, infine, come se intuisse il pensiero del lettore rivolto al timore di non essere in grado di gestire tutti questi conti con le sue entrate limitate, dichiara: «I poveri pensano che tutto ruoti intorno a quanto si guadagna e sono convinti che si debba ricavare una fortuna per diventare ricchi. Sciocchezze! Il punto è che se gestite il vostro denaro secondo il programma che vi ho indicato, potrete diventare economicamente indipendenti con un reddito relativamente basso».

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