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Money Scripts, scopri il copione che c’è dietro le tue scelte finanziarie

Tendi all’acquisto compulsivo, oppure sei una formica e non ti concedi nulla? O ancora, hai paura del denaro e controllare il conto corrente ti mette ansia? Secondo gli studiosi, dietro molti dei comportamenti che assumiamo in fatto di soldi ci sono dei “copioni”, convinzioni e atteggiamenti ereditati dalla nostra famiglia, che sono in grado di influenzarci per tutto il resto della nostra vita, anche in modo negativo. Lo psicologo finanziario Brad Klontz li chiama “Money script” ecco come trovare il tuo, e imparare a “reagire”.

Tempo di lettura: 8 minuti

Giorgia Nardelli
Giorgia Nardelli

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Giornalista esperta di diritti dei consumatori e finanza personale.

money scripts
Foto di Patrick Robert Doyle

Se hai già riflettuto sul tuo rapporto con i soldi, avrai scoperto che in fatto di denaro tendi spesso a ripetere gli stessi comportamenti, o, peggio, a commettere i medesimi errori. La ragione, secondo lo psicologo finanziario Usa Brad Klontz, sta in una serie di comportamenti e convinzioni appresi inconsapevolmente durante l’infanzia, che sono in grado di influenzare e dirigere in un una direzione o in un’altra le nostre decisioni finanziarie, lungo tutto il corso della nostra vita. Klontz, che ha pubblicato il primo lavoro scientifico su questo argomento più di dieci anni fa, parla di “Money scripts”, espressione che noi potremmo tradurre con “Copioni finanziari”.

I Money scripts sono il “perché” che sta dietro al nostro modo di gestire i soldi: spiegano perché spendiamo, risparmiamo o persino parliamo di denaro in un certo modo. Come i tratti somatici, sono spesso ereditari: senza saperlo abbiamo mutuato dai nostri genitori paure, sicurezze e pensieri sul denaro, proprio come loro hanno fatto dai loro genitori. Perché sono importanti? Perché influenzando i nostri comportamenti, hanno un impatto non trascurabile su patrimonio, reddito e salute finanziaria personale.

Un esempio di Money script

Il rapporto che nell’infanzia abbiamo costruito con il denaro è così profondo che non ci rendiamo nemmeno conto della sua influenza. Per capire meglio di cosa parliamo, ecco qualche esempio che arriva diritto dalle corsie di un supermercato, dove ogni giorno le nostre convinzioni finanziarie e le eredità inconsapevoli finiscono nel carrello. C’è chi naviga tra le corsie scegliendo i prodotti più economici, o compra il minimo indispensabile, perché gli parrebbe uno spreco spendere di più.

Chi si sforza di trovare il miglior rapporto spesa/resa; chi punta direttamente al marchio più conosciuto, e chi, pur cercando di risparmiare si ritrova a mettere in borsa un pacco di inutili e costosissimi biscotti, gli stessi che la mamma gli prendeva per merenda quarant’anni prima, perché senza nemmeno saperlo continua ad associarli a un gesto di amore. 

Il rapporto tra Money scripts e ricchezza

Klontz, impegnato nello studio dei problemi psicologici legati ai soldi, è arrivato a identificare quattro copioni finanziari differenti, analizzando un campione di 422 individui a cui sono state sottoposte 72 asserzioni relative al denaro. Per ciascuna di esse è stato chiesto ai volontari di indicare il grado di accordo o disaccordo con le frasi, e come in un test, in base alle risposte sono stati identificati quattro distinti modelli di “copione”. Osservando i diversi profili, lo studioso ha inoltre notato che tre di questi profili erano significativamente correlati con il reddito e il patrimonio netto dei partecipanti.

In particolare, si è visto che chi tende a evitare il denaro o ad averlo come status tendenzialmente ha più bassi livelli di istruzione, reddito e patrimonio. «Non è possibile determinare se le convinzioni sul denaro precedano il livello di istruzione e il livello di reddito, o se i livelli di istruzione e reddito inferiori portino a determinate convinzioni sul denaro», dice Klontz. «È semplicemente noto che esiste un’associazione tra loro, di cui essere consapevoli nel lavorare con i clienti in materia di denaro». 

Singoli e coppie, a chi può essere utile il test dei Money scripts

Secondo lo psicologo, questo schema può essere infatti utilizzato dai professionisti in ambito finanziario per valutare rapidamente e con una certa accuratezza gli atteggiamenti dei clienti che potrebbero interferire con il raggiungimento degli obiettivi finanziari. Conoscere i propri limiti e condizionamenti può però essere molto utile anche al singolo, per attivare finalmente comportamenti in linea con i propri obiettivi e valori.

Per cominciare, possiamo metterci alla prova con il quiz: qui abbiamo messo a punto una versione in italiano. Secondo Klontz questa analisi può anche essere utile nel lavoro con le coppie, dove identificare i copioni divergenti dà una mano a trovare punti di incontro e a risolvere alcuni problemi. 

Adesso tocca a te: scarica il test del Money Script e scopri qual è il tuo copione finanziario!

I quattro copioni: dall’evitamento all’adorazione

Sono quattro i copioni finanziari a cui far risalire i vari comportamenti: status, adorazione, evitamento, vigilanza. Non sono in sé “buoni” o “cattivi”, dice lo studioso, e non è detto che ciascuno di noi rientri esattamente in uno o nell’altro; nella stessa persona possono convivere anime diverse, che hanno a loro volta influssi diversi nelle diverse situazioni. La chiave è identificare i copioni dominanti e capire come influenzano i comportamenti finanziari.

La buona notizia è che non siamo costretti a subirli, ma possiamo prenderne gradualmente il controllo, e rimodellare il nostro o i nostri copioni per renderli più adeguati e conformi alla nostra capacità finanziaria. Va detto che rimodellare gli schemi finanziari dentro cui siamo ingabbiati può essere un viaggio che dura tutta la vita, un percorso che si arricchisce di nuove intuizioni ed esperienze man mano che si va avanti. 

Copione “Status finanziario”, cos’è e come si gestisce

La questione con cui principalmente deve fare i conti chi rientra in questo copione è il collegamento diretto tra patrimonio e autostima, che intrappola gli individui in una competizione senza fine con coloro di cui si circondano. Tendenzialmente, chi è in questo profilo è cresciuto in famiglie con difficoltà finanziarie, e tenderà a usare il denaro per raggiungere uno status, a ostentare le proprie ricchezze per dimostrare agli altri che ha valore. Questa propensione lo porterà però a lungo andare a spendere più di quel che ha, e ad accumulare debiti. 

Come ci si libera dalla morsa dello status finanziario? Chiedendosi, essenzialmente, qual è il bisogno che c’è dietro il desiderio di possedere questo o quello, se questo bisogno è materiale, o è totalmente emotivo, e se l’acquisto risolverà o soddisferà davvero quel bisogno. Anche razionalizzare su ciò che posseggono effettivamente gli altri, e sul loro tenore di vita in rapporto alle loro finanze, al loro valore e alla felicità, può essere un aiuto per evitare di avvitarsi in paragoni continui. La chiave è ridurre il peso che si attribuisce al denaro, inteso come fonte di autostima.

Copione “culto del denaro”

È uno schema molto diffuso nei Stai Uniti, dove è radicata la convinzione che il denaro possa migliorare le cose, e porta a convincersi che più soldi si guadagnano, meno problemi si avranno nella vita, e dunque che il successo finanziario porterà felicità e appagamento. Chi però si focalizza su questi aspetti, spiegano gli psicologi, può rischiare di cadere nell’accumulo e negli acquisti compulsivi, nel gioco d’azzardo patologico, nella dipendenza dal lavoro.

Dov’è l’inganno? Se, da una parte, è dimostrato che il denaro possa aiutare a ridurre lo stress, non è detto che porti a una soddisfazione duratura, tanto che le ricerche scientifiche che hanno indagato in questa direzione hanno mostrato che sebbene la felicità aumenti con il reddito, tende a stabilizzarsi una volta raggiunti i 100.000 dollari all’anno. Per contrastare il rischio di scivolare in comportamenti non consapevoli, bisogna andare a ricercare la felicità altrove. Non nell’ennesimo paio di scarpe, dunque, ma in viaggi, hobby, nuove esperienze e relazioni. C’è una domanda da farsi, alla radice di tutto, e cioè quella in cui ci si chiede cosa conta davvero oltre ai beni materiali. E la risposta potrebbe essere semplicemente passare una serata con gli amici, fare qualcosa per gli altri, trascorrere la domenica con la propria famiglia. 

Copione “evitamento del denaro”

Chi si riconosce in questo copione tendenzialmente non ama i soldi, quasi se ne vergogna, e vive il denaro come qualcosa di negativo. È la ragione per cui è spesso preoccupato di abusare della carta di credito, di utilizzare troppo il proprio conto corrente o di spendere soldi per qualcosa di cui non ha veramente bisogno. Gli studiosi parlano di “negazione” e “rifiuto finanziario”, che si collega nella vita reale all’evitare le spese, a trascurare le finanze, a evitare i budget o a sentirsi in colpa nel guadagnare o spendere denaro.

Per superare questi condizionamenti, la chiave è cercare di costruire un rapporto sano con le proprie finanze, creando una routine finanziaria. Dedicare 15 minuti a settimana per rivedere il budget, controllare il saldo del conto o monitorare le spese può pian piano avvicinare la persona al denaro e a vivere il rapporto con esso in modo più naturale, scardinando la tendenza ad attribuire ai soldi un valore buono o cattivo, e a considerarli per quello che sono, uno strumento. Riflettere anche sugli aspetti positivi del denaro è di grande aiuto, pensare per esempio che può dare la forza per aiutare i propri cari, sostenere cause a cui si tiene e godere di maggiore tranquillità, è un grande passo avanti. 

Copione “vigilanza finanziaria”

Il gruppo di persone che risponde a questo profilo vive il denaro come un tabù. Chi vi appartiene tende a nascondere informazioni sulla propria situazione finanziaria e a essere molto attento nella gestione. Avere un fondo per le emergenze, per dire, è un obbligo, perché si dà per scontato che ci saranno momenti bui ed emergenze. L’ansia di perdere denaro è presenza costante e incombente, risparmio e  frugalità sono le linee guida nella gestione delle finanze. Il risvolto della medaglia è che spesso queste persone sono incapaci di godersi i frutti del loro lavoro e vivono una perenne ansia finanziaria. Per evitarlo, il primo passo è tenere alta l’attenzione proprio sui segnali di ansia: monitorare eccessivamente le finanze, avere paura di spendere o sentirsi in colpa quando lo si fa, anche per cose che migliorano la qualità della vita e sono in linea con i propri obiettivi, non è sano. Si può però iniziare creando nel proprio budget un piccolo spazio per i piccoli sfizi, un esercizio che insegna a godere ogni tanto di piccoli piaceri che i soldi possono regalare. 

Scarica il test dei Money Script e scopri il tuo copione finanziario.

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