Precompilata, le verifiche da fare
Comodo il 730 precompilato, vero? In pochi clic, con la procedura semplificata, si possono già accettare le informazioni caricate dall’Agenzia delle entrate, evitando perdite di tempo e controlli sulle detrazioni. Attenzione, però, perché non ancora tutti i dati sono presenti nel modello, e altri aspetti vanno verificati. In questo articolo vi spieghiamo a cosa fare attenzione.
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di Giorgia Nardelli
Giornalista esperta di diritti dei consumatori e finanza personale.

- Quando non è obbligatorio presentare il 730
- A chi conviene fare il 730 precompilato: cosa succede se si accetta
- Le spese mediche, occhio a quelle effettuate all’estero
- Come funzionano i rimborsi degli enti mutualistici
- Scuola, sport e figli, cosa c’è e cosa manca nel 730 precompilato
- Immobili & Co, cosa sapere
È di nuovo tempo di precompilata e siamo nel pieno della stagione: nelle ultime settimane gli accessi al portale dell’Agenzia delle entrate sono stati talmente numerosi che ben due volte, il 16 e il 28 maggio, il sito è andato in tilt. Quest’anno, tra l’altro, c’è una novità importante: anche le persone fisiche non titolari di partita Iva possono utilizzare la dichiarazione semplificata, che include oggi anche i redditi soggetti a tassazione separata, l’imposta sostitutiva o le plusvalenze di natura finanziaria. In più, dal 2024 i contribuenti possono accedere alla dichiarazione semplificata, dove non solo trovano la maggior parte dei dati relativi a redditi e spese, ma possono confermarli semplicemente rispondendo a una serie di domande – lo spieghiamo qui.
Nonostante questo, ci sono comunque una serie di controlli da fare. Il rischio, se non lo si fa, è di pagare più tasse di quante non spettano: «A meno che non ci siano altri redditi da dichiarare, il danno principale arriverebbe da detrazioni e rimborsi perduti, e quindi, sarebbe prettamente economico», spiega Mariangela Conti del Caf Cisl Lombardia. «Tanti tornano da noi al Caf dopo mesi, proprio perché a distanza di tempo si rendono conto che nella loro dichiarazione manca qualcosa e hanno bisogno di rettificarla. Chi presenta la precompilata ha la possibilità di annullarla entro il 20 giugno, ma trascorsa quella data deve poi rivolgersi a un intermediario». Ecco allora le cose da sapere e le verifiche da fare.
Quando non è obbligatorio presentare il 730
Iniziamo col dire che ci sono casi in cui non è obbligatorio presentare il 730. Se il contribuente ha avuto un solo datore di lavoro per tutto l’anno a cui si riferisce la dichiarazione, fa fede la Certificazione Unica consegnata da questi all’Agenzia delle entrate, e lo stesso vale per i pensionati senza altri redditi. Non vuol dire, però, che non vadano effettuate delle verifiche. Poniamo il caso del dipendente con un unico datore di lavoro e un’unica fonte di guadagno: «Se il sostituto d’imposta ha già fatto correttamente le trattenute fiscali, il contribuente può evitare di presentare il 730, a patto che non abbia spese da portare in detrazione o deduzione, perché in questo caso andrebbero perse», spiega Conti.
«Inoltre, chi ha i figli a carico e un reddito fino a 28.000 euro, ha avuto diritto a Natale al cosiddetto “bonus Natale” di 100 euro, che è stato erogato dal datore di lavoro in busta paga. Se però il beneficio non è stato percepito lo si può richiedere adesso, via 730, mentre chi dall’altra parte lo ha percepito senza averne diritto (magari perché il reddito ha superato la soglia prevista) e deve restituirlo, dovrà indicarlo in dichiarazione. In questo caso il 730 andrà presentato. Se poi si hanno figli a carico, magari al 50% con l’altro genitore, bisogna controllare che le loro spese siano state inserite correttamente, poiché l’Agenzia Entrate, possedendo il dato indicato nella Certificazione Unica per il carico fiscale, potrebbe non attribuire in automatico le spese (segnalando che il dato c’è, ma non è stato utilizzato). In questo caso il contribuente dovrà aggiungere le spese mancanti».
A chi conviene fare il 730 precompilato: cosa succede se si accetta
Una volta deciso di presentare il 730 precompilato, il cittadino può decidere se accedere alla propria dichiarazione in modalità semplificata oppure ordinaria. Nel primo caso seguirà una procedura guidata tra le diverse sezioni della dichiarazione, gli verranno poste domande in un linguaggio di uso comune, attraverso le quali confermerà o modificherà i dati già caricati. In caso di conferma, non dovrà più preoccuparsi di conservare i documenti relativi alle spese detratte o dedotte, e avrà chiuso l’operazione in pochi minuti.
Il modello pubblicato dall’Agenzia delle entrate contiene infatti le Certificazioni uniche con i redditi da lavoro, i dati di fabbricati e terreni, quelli sulle spese sanitarie, sulle spese universitarie, scolastiche, le rette di asili nido, erogazioni liberali a favore di enti del Terzo Settore e istituti scolastici, versamenti per mutui prima casa, spese assicurative, spese per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale. «Tutti questi dati saranno esenti da controlli documentali», conferma la Conti, «ma anche se la tentazione sarebbe quella di accettare subito, alcune informazioni vanno verificate. La precompilata diventa ogni anno più ricca, però, per esempio, non ancora tutte le aziende di Trasporti caricano i dati degli abbonamenti ai mezzi pubblici, che possono essere portati in detrazione al 19%, e anche su altri capitoli di spesa possono esserci dei dati mancanti».
Le spese mediche, occhio a quelle effettuate all’estero
Le spese mediche detraibili sono quasi sempre tutte presenti sui 730 precompilati. Per chi si è sottoposto a tante visite o prestazioni, il consiglio è però di verificare che siano tutte presenti – fatture, scontrini e ricevute sono consultabili uno per uno in precompilata. «Quando siamo ad esempio in uno studio medico o in una qualsiasi struttura sanitaria, ci viene chiesto se vogliamo trasmettere il dato della fattura all’Agenzia delle entrate, nello specifico al sistema tessera sanitaria, ai fini della precompilata, in quanto il contribuente può opporsi all’invio di tale dato. Inoltre, le spese all’estero non sono mai conteggiate», dice Conti. Ciò che manca può sempre essere aggiunto, e come abbiamo già spiegato qui, il Fisco eseguirà eventuali controlli solo sulle voci aggiunte e non su tutte le altre.
Come funzionano i rimborsi degli enti mutualistici
Chi ha un’assicurazione sanitaria o è iscritto a un ente di mutuo soccorso dovrebbe trovare indicato nella precompilata, tra le spese sanitarie da portare in detrazione, direttamente la differenza tra quanto pagato e quanto rimborsato. Bisogna però prestare attenzione a due aspetti: «Chi è iscritto ad alcuni enti come il Fasi, ed è
pensionato, può portare in detrazione l’intera spesa al 100%, e non solo la parte
rimborsata, potrebbe quindi essere necessario modificare il modello precompilato in
questa parte. Inoltre, negli anni passati abbiamo notato che nel 730 venivano riportati nel quadro D rimborsi riferiti a spese sostenute nell’anno precedente a quello della
dichiarazione. Erano spese di cui il contribuente aveva già tenuto conto, detraendo solo la quota rimasta a suo carico. Se succede, bisogna controllare cosa è stato detratto l’anno precedente, e eventualmente cancellare il quadro D per evitare di dover restituire la quota di spesa».
Scuola, sport e figli, cosa c’è e cosa manca nel 730 precompilato
Rette universitarie, assicurazioni, gite didattiche ed erogazioni liberali alle scuole, e tutto quanto è stato pagato con PagoPa generalmente è presente nella precompilata. Manca però la mensa, se gestita da enti esterni, e in questo caso la cifra va inserita dal contribuente. «Chi ha i figli a carico al 50% con l’altro genitore dovrebbe inoltre verificare che le spese scolastiche non siano state conteggiate solo a metà. In questo caso, se il contribuente le ha sostenute per intero, dovrà modificare la casella», spiega l’esperta. Inoltre, va tenuto presente che nel documento dell’agenzia non ci sono i dati relativi palestra e spese sportive, che vanno quindi aggiunti, conservando ovviamente le ricevute del pagamento e i documenti che attestano che i versamenti sono avvenuti con mezzi tracciabili.
Immobili & Co, cosa sapere
Se ci sono stati nell’anno precedente alla dichiarazione dei lavori condominiali, niente paura, la spesa dovrebbe comparire nel modello precompilato. «Diverso è se l’intervento di ristrutturazione riguarda solo l’immobile, perché in questo caso le informazioni andranno inserite e convalidate dal contribuente», continua l’esperta, che aggiunge: «Attenzione anche a verificare, se si possiedono altri immobili, che i dati su redditi da locazione siano aggiornati, se cambiati. Infine, se si è ricevuto un immobile in eredità (acquisti e vendite sono di solito registrati, ndr) vale la pena fare una verifica, specie se è un immobile messo a reddito».