Come chiudere la partita Iva
Quali procedure deve seguire un libero professionista o un lavoratore autonomo se desidera chiudere la partita Iva? E cosa fare se ci si vuole tenere aperti un’opzione per il futuro? E ancora, come si gestisce la posizione previdenziale, e quali spese bisogna sostenere? Ecco qualche risposta.
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Cosa succede se la tua attività di libero professionista o la tua ditta individuale non decolla, sei costretto a rivedere i tuoi piani perché le entrate non sono sufficienti, o semplicemente hai trovato un lavoro da dipendente che ti soddisfa di più? Meglio chiudere la partita Iva o aspettare? Le strade sono due, puoi chiudere la partita Iva, l’opzione più consigliata se l’intenzione è quella di terminare definitivamente l’attività, o tenerla aperta, se desideri tenere aperta un’altra “possibilità”.
Come si chiude la partita Iva?
Se parliamo di ditte individuali o professionisti, sia forfettari che non, basta in realtà compilare un modello dell’Agenzia delle entrate – l’AA912, che andrà poi inviato all’Agenzia entro 30 giorni dalla data di cessazione dell’attività. Generalmente è un passaggio che tutti fanno tramite commercialista o altro intermediario abilitato telematicamente.
Per le società, come immaginabile, le cose sono molto più complicate, bisognerà procedere con la messa in liquidazione della società, se società di capitali e presentare il bilancio finale di liquidazione. Il modulo può essere inviato via raccomandata a un qualunque ufficio dell’Agenzia delle Entrate, allegando una copia del documento d’identità del dichiarante (farà fede la data di spedizione). In alternativa ci si può recare di persona o inviare un altro soggetto munito di delega, in una sede qualsiasi dell’Agenzia delle Entrate, oppure inviare una Pec a una qualunque delle Direzioni Provinciali. In questo terzo caso bisognerà ricordarsi di specificare nell’oggetto la dicitura “Cessazione attività”, allegando anche in questo caso una copia del documento d’identità, a meno di non sottoscrivere il tutto con firma digitale.
Quanto costa chiudere la partita Iva
I liberi professionisti non sostengono spese per chiudere la partita Iva, perché l’Agenzia delle entrate non richiede il pagamento di alcun costo per la pratica, chi ha invece una ditta individuale dovrà cancellare anche la propria posizione alla Camera di commercio, versando una somma che varia da città a città, ma è in generale di alcune decine di euro.
Il nodo previdenza
Attenzione, poi, a non dimenticare la chiusura della posizione previdenziale. La cessazione dell’attività andrà infatti comunicata anche all’ente di riferimento, così da interrompere l’obbligo contributivo. Se non si effettua questa operazione, la posizione resterà aperta, e nel caso in cui la cassa preveda un contributo fisso minimo – come, per esempio l’Inps gestione commercianti -, continueranno a maturare gli obblighi contributivi a tuo carico, anche in assenza di redditi.
Come tenere aperta la Partita Iva
Se l’idea è quella di riprendere l’attività in futuro, è comunque possibile mantenere aperta la partita Iva. In assenza di incassi, infatti, non si dovranno pagare le imposte. Per quanto riguarda invece la cassa professionale, bisognerà tenerla aperta, sempre stando attenti ai contributi minimi eventualmente previsti, come nel caso di commercianti e artigiani.