Buy Now Pay Later e nuove regole Ue, cosa cambia per chi compra a rate
Il “compra ora, paga dopo” è diventato uno strumento comune, percepito come semplice e innocuo. Eppure anche una sola rata dimenticata può lasciare tracce nelle centrali rischi, influenzando per anni l’accesso a mutui e finanziamenti. Con la nuova normativa europea che inasprisce controlli e trasparenza, diventa essenziale capire davvero come funzionano i BNPL e come usarli senza compromettere la propria affidabilità creditizia.
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di La redazione
Negli ultimi mesi TikTok ha trasformato in gioco qualcosa che gioco non è: il debito. Ragazze e ragazzi pubblicano video in cui si vantano di non pagare le rate di Klarna, come fosse una piccola ribellione senza conseguenze. Una creator racconta con leggerezza di aver accumulato acquisti “mai saldati”, mentre i commenti la celebrano. In realtà, mentre cerca visibilità, sta documentando un comportamento che potrebbe comprometterle mutui, finanziamenti, perfino la possibilità di ottenere una carta di credito. È il sintomo di un’alfabetizzazione finanziaria debole che fatica a distinguere tra un contenuto social e un impegno contrattuale che produce effetti concreti e duraturi. La leggerezza digitale si scontra con un sistema che registra tutto, spesso senza che ce ne accorgiamo.
Cosa succede quando non paghi Klarna
Il modello BNPL (Buy Now Pay Later) propone tre rate senza interessi e un’esperienza d’acquisto facilitata. Ma dietro questa immediatezza c’è un meccanismo preciso: Klarna anticipa il pagamento al negozio e tu diventi debitore della piattaforma. Questo rapporto, anche per importi minimi, lascia tracce nelle centrali rischi come il CRIF (Centrale Rischi Finanziari), consultate da banche e finanziarie per valutare l’affidabilità dei clienti. Anche un semplice ritardo può essere registrato e influire per anni sulla possibilità di accedere a un mutuo o a un prestito personale.
E non è solo un problema per i consumatori. Klarna sta infatti attraversando una fase di tensione finanziaria significativa, con perdite attribuite in larga parte ai ritardi e ai mancati pagamenti degli utenti. In altre parole, il modello BNPL non è fragile solo per l’utente, ma anche per l’operatore che lo sostiene. Se troppi non pagano, il sistema inizia a scricchiolare.
La nuova cornice europea
Per rispondere a queste criticità, l’Unione Europea ha aggiornato la normativa sul credito introducendo, per la prima volta, regole vincolanti anche per i servizi BNPL. La nuova Direttiva (UE) 2023/2225, integra infatti il “paga dopo” nella disciplina del credito al consumo. È una svolta culturale oltre che regolatoria. Qui si stabiliscono tre principi fondamentali. Il primo è l’obbligo di valutazione del merito creditizio dell’utente, un passaggio che avvicina i BNPL ai finanziamenti tradizionali. Insomma niente più credito “a scatola chiusa”: la piattaforma dovrà verificare se l’utente è realmente in grado di sostenere quella spesa.
Il secondo principio è quello di una trasparenza molto più stringente sulle condizioni, sui rischi, sul trattamento dei dati e sulle conseguenze dei ritardi. In pratica il BNPL non potrà più essere presentato come un acquisto senza conseguenze. Il terzo principio, infine, è l’introduzione di licenze e vigilanza: gli operatori dovranno essere autorizzati come intermediari finanziari, con requisiti patrimoniali comparabili a quelli delle società vigilate. La nuova normativa rappresenta quindi una doppia risposta: ai rischi vissuti dagli utenti e alle fragilità che gli stessi operatori stanno iniziando a pagare.
Come usare il “paga dopo” senza farsi male
Klarna e i servizi BNPL non sono strumenti da demonizzare. Possono essere utili per gestire spese improvvise o distribuire pagamenti nel tempo, ma solo se utilizzati con consapevolezza. Questo significa evitare di attivare più rateizzazioni contemporaneamente, impostare promemoria o addebiti automatici, monitorare la propria posizione creditizia e chiedersi se quella spesa sarebbe sostenibile anche pagandola subito.
La normativa europea potrà ridurre l’opacità del settore, ma non potrà sostituirsi alla prudenza individuale. I trend social durano un giorno. Le segnalazioni creditizie durano anni. Ed è in questo scarto che si gioca la differenza tra la leggerezza delle piattaforme e la realtà finanziaria. Una realtà che chiede responsabilità, non performance.