La Partita Iva mi ha fatto capire che il mio era un lavoro non un passatempo
Riccardo ha 33 e un sogno antico: avere una casa tutta sua. La trama di questo sogno affonda le radici nella sua infanzia, a Latina, in una famiglia che vive in affitto e alla giornata, comprando caviale e champagne il giorno in cui arrivano gli stipendi e senza mettere un soldo da parte per le emergenze. «Mi ricordo che quando volevo andare al mare con i miei amici, e non avevo i soldi per l’autobus, mi era chiaro che nella mia famiglia mancava qualcosa di molto importante: i soldi». Proprio per questo motivo, Riccardo insegue l’indipendenza economica fin da ragazzo. E la ottiene insegnando canto, ma la cultura in cui vive non riconosce all’attività artistica lo status di lavoro. Anche lui, per lungo tempo, la considera un passatempo. Il momento di svolta arriva quando apre la partita Iva, che per molti è metafora di precarietà e instabilità, ma per lui è l’occasione di relazionarsi alla sua professione in modo totalmente nuovo. Adesso, Riccardo vive una situazione finanziaria tranquilla e pensa a modi per guadagnare, non solo denaro, ma anche tempo.